Capire la norma ISO 6789

Il nuovo standard per gli strumenti di serraggio manuale

La norma UNI EN ISO 6789:2017 del marzo 2017 regola la verifica e taratura degli strumenti dinamometrici

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La nuova normativa sostituisce la precedente EN ISO 6789:2003.

Quando è entrata in vigore?

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Da ottobre 2017 l’UNI, ente italiano di normazione, ha recepito la norma EN ISO 6789:2017 del marzo 2017 che regola la verifica e taratura degli strumenti dinamometrici.

DAL MESE DI OTTOBRE 2018 ai produttori di utensili dinamometrici e ai laboratori di certificazione si impone di aderire alla normativa.

Di seguito verranno illustrate le principali differenze tra le due edizioni e le modalità di utilizzo previsto del nuovo standard dal punto di vista di diverse tipologie di utenti.

Cos’e cambiato?

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L’edizione del 2003 è stata sviluppata a partire da quella del 1993.

Lo standard 2003 suddivide i requisiti in tre sezioni:

    1. controllo di conformità della progettazione
    2. controllo di conformità della qualità
    3. ricalibrazione

L’edizione del 2017 supera questa logica e suddivide lo standard in due parti distinte:
Parte 1: include i requisiti di progettazione e di controllo qualità da seguire durante la produzione. Fornisce inoltre le specifiche per la documentazione di conformità degli strumenti di serraggio manuale. Questa documentazione viene chiamata dichiarazione di conformità perchè in essa viene dichiarata la conformità dello strumento ai requisiti previsti dallo standard.
Parte 2: definisce i requisiti di calibrazione per gli strumenti di serraggio, inclusi la definizione dei valori di incertezza e il contenuto dei certificati di calibrazione. La definizione di calibrazione dell’ISO è la seguente: “insieme di operazioni che stabiliscono, in base a condizioni definite, la relazione tra i valori indicati da uno strumento a da un sistema di misura … e i corrispondenti valori accettati come standard”.

La calibrazione non include la regolazione ne implica la conformità, ma fornisce informazioni utili all’utente per la valutazione e gli interventi da intraprendere.

UVIT esegue la verifica e la taratura secondo la nuova normativa

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UVIT offre ai clienti, sia sui propri prodotti sia su quelli di altre marche, il servizio di calibrazione e taratura secondo la nuova norma presso il nostro laboratorio certificato o presso di voi con l’officina mobile.
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Perchè renderlo più complesso?

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Lo standard e suddiviso in due parti per riflettere l’evoluzione dei requisiti di calibrazione degli strumenti di serraggio che ha avuto luogo dopa l’ultima edizione dello standard, pubblicata nel 2003. Una delle due parti segue lo standard esistente, mentre l’altra fornisce i nuovi requisiti per la calibrazione degli strumenti di serraggio manuale al livello adottato dai laboratori accreditati di tutto il mondo.

EN ISO 6789:2017 Parte 1: Requirements and Methods for design conformance testing and quality conformance testing – Minimum requirements for declaration of conformance. (Requisiti e metodi per ii control/a di conformità di progettazione e ii control/a di conformità de/la qua Ii ta – Requisiti minimi per la dichiarazione di conformità).

I controlli di conformità della qualità previsti dalla Parte 1 sono i test eseguiti su un nuovo strumento di serraggio durante la sua produzione. I produttori rilasceranno da ora in poi e una “dichiarazione di conformita” anziche un “certificato di calibrazione”, il produttore dichiara che lo strumento e conforme allo standard.

EN ISO 6789:2017 Parte 2: Requirements for calibration and determination of measurement uncertainty. (Requisiti per la calibrazione e la determinazione dell’incertezza di misura).

La calibrazione eseguita nell’ambito della Parte 2 e riconducibile al nuovo standard e include i passaggi necessari a comprendere i fattori per cui uno specifico strumento può fornire valori differenti tra una calibrazione e l’altra.

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Riepiloghiamo la logica generale dello standard

  • In precedenza l’utente finale poteva mettere in servizio lo strumento acquistato sulla base del “certificato di calibrazione” fornito dal produttore, ora potrà continuare a farlo ma il documento fornito sarà una “dichiarazione di conformità”.
  • Se i processi di controllo qualità dell’utente finale richiedono invece un certificato di calibrazione rilasciato da un laboratorio accreditato è necessario rivolgersi presso un laboratorio dotato di certificazione idonea (ad esempio ACCREDIA o UKAS).
  • Se l’utente finale è soddisfatto del documento di conformità del produttore, una valutazione periodica emessa da un reparto interno o da un ente esterno, fornirà un equivalente livello di sicurezza sulle prestazioni dello strumento.
  • Secondo la nuova Parte 1, gli enti esterni fino a quando si adegueranno alle modifiche non potranno definire il loro operato come calibrazione e non potranno emettere un “certificato di calibrazione”. In sostanza, ISO ha definito chiaramente l’uso del termine “calibrazione” e dovremo quindi adeguarci a questa definizione.
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